La protezione dalle radiazioni elettromagnetiche: cosa è davvero efficace?

Con il diffondersi di strumenti digitali d’ogni tipo, componenti tipici delle costruzioni elettromeccaniche – come gli elettromagneti – sono ormai capillarmente distribuiti dappertutto, e fanno parte di dispositivi che portiamo perfino regolarmente indosso, come i cellulari.

Quello che non possiamo vedere – ma che è una realtà – è che ciascuno di questi oggetti genera un distinto campo elettromagnetico, e che quindi noi ne siamo, ormai, costantemente circondati, e vi viviamo immersi.

E forse non tutti sappiamo che ci sono svariati studi scientifici che evidenziano effetti nefasti di tali campi sulla nostra salute, a partire da stress cronico e affaticamento, per arrivare a problemi ben più seri come le emicranie, o addirittura letali come, pare, alcuni tipi di cancro.

Diventa perciò essenziale proteggersi da tali effetti collaterali per tutelare il nostro benessere e quello della nostra famiglia:infatti non è possibile liberarci, come abbiamo spiegato, di tutti i dispositivi che generano campi elettromagnetici, e anche se lo facessimo saremmo comunque immersi in quelli generati da tutte le persone che abbiamo vicino.

Essenzialmente, ci sono due tipi di protezione che è possibile utilizzare, uno statico e uno portatile. Il primo genere consiste di dispositivi che possono essere collegati alla corrente di casa, e che vanno a modificare il campo energetico all’interno delle stanze, rendendolo meno nocivo per la nostra salute: sono adatti anche agli uffici, dove il problema è forse perfino più intenso.

Le protezioni portatili, invece, sono più simili a gioielli, come pendenti o braccialetti, e sono più comode per quando ci stiamo spostando da un luogo all’altro; in ogni caso, più di tutto, ha senso limitare quanto possibile la nostra esposizione ai campi più intensi, ad esempio non tenendo costantemente addosso il telefono cellulare.