Il tagliere: meglio plastica o legno?

Il mercato di oggi offre un’enorme varietà di modelli per qualsiasi prodotto si possa nominare, dai più complessi ai più apparentemente semplici e comuni. Proprio per questo, può essere piuttosto difficile orientarsi anche nell’acquisto di oggetti banali, come un tagliere. Fermo restando che la prima considerazione da fare, trattandosi di attrezzatura da cucina, è quella dell’aspetto sanitario, e confermando che comprando un prodotto di buona qualità si può stare comunque tranquilli sotto questo profilo, ci sono comunque diversi fattori che possono darci ragione di preferire, nella scelta, l’acquisto dei taglieri in legno.

C’è infatti un certo dibattito fra chi sostiene questi, e chi invece è più favorevole ai moderni modelli di plastica. Costoro infatti sostengono che la plastica sia un materiale intrinsecamente più igienico: può infatti essere facilmente lavata in lavastoviglie, e non essendo porosa non assorbe tracce di cibo nelle quali potrebbero proliferare i batteri. Inoltre, la plastica ha dalla sua il vantaggio di un prezzo nettamente inferiore. Tuttavia, con un’analisi più accurata, scopriamo che il legno è sì poroso, ma che i batteri non vi sopravvivono, e quindi non costituiscono una minaccia; e si calcola, d’altro canto, che al prezzo effettivamente superiore del legno corrisponde anche una durata di svariati ordini di grandezza superiore (un tagliere in legno può durare anni, anche una vita) e un aspetto estetico di ben altro livello.

Ovviamente, per preservarne la bellezza e garantirne la durata, il legno richiede anche ben altro genere di manutenzione. Prima di usarlo, ad esempio, sarà buona norma ungerlo con dell’olio appena riscaldato (diciamo olio minerale, o di mandorle, o di cocco: non certo olio d’oliva da cucina) e lasciarlo sedimentare sei ore prima di ripulirlo: l’olio penetrerà a fondo, avvolgendo e proteggendo le fibre da macchie e odori. Per quanto poi riguarda la pulizia quotidiana, dovremo ricordarci innanzitutto di non immergere mai il tagliere nell’acqua, perché la assorbirebbe, gonfiandosi e poi finendo col rovinarsi durante l’asciugatura; per il lavaggio, poi, potremo utilizzare una miscela di aceto e acqua tiepida, da passare attentamente con uno straccio, che ci darà superfici ben pulite e disinfettate.